soluzioni acustiche

CIOÈ

Sono molte le domande che ci vengono poste dai nostri clienti. Questa pagina ospita tutti i dubbi e le esigenze di chiarimento che più spesso riscontriamo.

Wallace Clement Sabine, un fisico statunitense nato nel 1868, è considerato uno dei padri della acustica architettonica. A lui è attribuita la formula che definisce il tempo di riverbero ovvero il tempo necessario perché l’intensità sonora delle riflessioni su particolari materiali e dimensioni si riduca di 60dB. È una delle formule più utilizzate nelle analisi acustiche anche se, come evidenziato in altri punti, non è sufficiente per effettuare una analisi veramente efficace di un ambiente che deve sempre essere effettuata anche strumentalmente.

In un ambiente corretto acusticamente dove anche il fenomeno delle prime riflessioni viene preso in considerazione, nel punto di ascolto si ha la possibilità di individuare l’esatto posizionamento dei singoli strumenti come della voce. Il nostro sistema cerebro/uditivo riesce a percepire la provenienza dei suoni se temporalmente ben distanziati. In un ambiente chiuso e relativamente contenuto nelle dimensioni, i suoni riflessi da pareti soffitto e pavimento generano confusione nel nostro cervello che non riesce più a percepirne la provenienza. Sentiremmo comunque la musica ma la scena acustica sarà decisamente compromessa e la registrazione originale stravolta in uno dei suoi aspetti fondamentali.

Sicuramente i ritorni sono elevati. Pensiamo al costo degli impianti HiFi di un certo livello, un trattamento acustico completo difficilmente supera il costo di un singolo componente e i miglioramenti spesso sono superiori a qualunque singolo upgrade. Nei locali commerciali dedicati alla ristorazione poi, il comfort acustico aumenta sensibilmente la possibilità di rivedere gli stessi clienti.

Certo che è possibile. Fortunatamente il mercato dei costruttori di pannelli offre molteplici alternative per cui è difficile non riuscire a trovare una soluzione adatta ad ogni ambiente.

Assolutamente vero. L’effetto di ambienza di un locale è sempre da salvaguardare. Gli estremi porterebbero o ad un effetto “camera anecoica” (assolutamente da evitare) o comunque a cadere in altri problemi come la famigerata “fatica d’ascolto” o a correzioni che creano problemi anche maggiori di quelli iniziali.

Non necessariamente. L’efficienza dei correttori acustici col tempo è aumentata notevolmente come è in media migliorata la loro estetica. Una analisi corretta riduce sensibilmente il numero dei correttori utilizzati rendendo meno invasivo l’impatto estetico e ottimizzando anche i costi.

L’esperienza ci dice di no. Le misure degli ambienti come la composizione di massima dell’arredamento, delle pareti del pavimento e quant’altro servono sicuramente a validare le analisi strumentali ma non a sostituirle. Le variabili in gioco sono troppe. Noi effettuiamo delle rilevazioni con segnali test rilevati da microfoni professionali calibrati e software di analisi oltre ad altra strumentazione sempre professionale. Gli interventi che proponiamo sono sempre ipotizzati su quell’ambiente specifico e non semplicemente su un ambiente di quelle dimensioni. Peraltro analizziamo così tutte le frequenze dello spetro audio e non solo frequenze “tipo” sia in termini di intensità che tempo di persistenza.

Relativamente alla qualità dei correttori, esistono sensibili differenze. Non tutti i produttori certificano le prestazioni e le caratteristiche e comunque non tutti riescono a fare bene tutto. Anche per questo motivo, a seconda delle esigenze, ci rivolgiamo a produttori diversi.

Assolutamente no. Le anomalie acustiche sono tante e vogliamo restare liberi di proporre le soluzioni più adatte dal punto di vista acustico ma senza dimenticare il fattore estetico ed economico, motivo per il quale il nostro lavoro è principalmente di consulenza e progettazione. Non ce ne voglia nessuno ma abbiamo troppe volte visto correzioni acustiche suggerite direttamente da alcuni produttori e stanze letteralmente rivestite di pannelli tutti della stessa tipologia. Il nostro scopo non è quello di vendere quanti più pannelli è possibile ma ottenere la migliore correzione acustica possibile e la soddisfazione del cliente.

Ci sono dei casi limite. Un ambiente dove le singole dimensioni sono un multiplo delle altre complica gli interventi. Se poi queste anomalie si generano in range di frequenza particolarmente basse, gli interventi, comunque sempre fattibili, potrebbero, per alcuni ed in alcune situazioni, risultare troppo invasivi. Per tale motivo, se ci troviamo in un caso limite (molto raro) avvisiamo preventivamente la committenza sulla possibile non risoluzione di alcuni determinati problemi a meno di non usare interventi particolarmente “decisi”. Il miglioramento a seguito di interventi acustici è comunque sempre percepibile a prescindere dalle condizioni iniziali.